Il santuario delle sette chiesette di Monselice è facile riconoscerlo. Percorrendo l’autostrada o la statale tra Padova e Rovigo è impossibile non notarlo.
Ma cosa ha ispirato una simile costruzione?
Qualche cenno storico.
A fine ‘500, la famiglia veneziana dei Duodo possedeva vari terreni nei pressi di Monselice. Sulla rocca aveva già edificato la sua dimora ed una chiesa intitolata a San Giorgio. Pietro Duodo, nei primi anni del seicento, ottiene da papa Paolo V la facoltà di costruire altre sei cappelle.
Ma la vera conquista di Pietro Duodo fu soprattutto quella di far ottenere l’indulgenza plenaria ai pellegrini che percorressero il sentiero con spirito devoto. Lo stesso privilegio concesso a coloro che visitavano le maggiori basiliche di Roma.
Forse spinto dal desiderio di difendere la fede cristiana o forse solo ben disposto verso le ricchezze che i pellegrini avrebbero portato. Del resto Roma non era esattamente dietro l’angolo!
Ciascuna delle sei cappelle porta il nome di una basilica romana. Troviamo quindi Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura, San Sebastiano e Santi Pietro e Paolo. Alvise, nipote di Pietro, ottenne ancor di più. Papa Innocenzo X gli concede di portare a Monselice il corpo di tre martiri e reliquie varie. Negli anni successivi arrivarono altri corpi santi ed altre reliquie. Insomma meglio abbondare!
Le sette chiesette sono veramente minuscole e ciascuna contiene una pala a tema.
La chiesa di San Giorgio, detta anche dei Santi, è più grande delle altre ed ha un campanile. In origine era poco più grande di una stanza, forse era usata come cappella di famiglia. Con l’arrivo degli “ospiti illustri” da custodire ed esporre ai pellegrini, viene fatta costruire una stanza semicircolare.
Il sentiero delle sette chiesette di Monselice è un percorso breve e per nulla impegnativo. Saliti sulla rocca ci accoglie la Porta Romana, sul viale le sei chiesette e alla fine della salita la chiesa di San Giorgio e Villa Duodo.
Da sopra si può ammirare una bella panoramica sulla cittadina.
La villa purtroppo è chiusa e il piccolo giardino circondato da siepi basse non è accessibile.
Perché visitare il santuario? Per chi è credente può ottenere l’indulgenza plenaria senza andare a Gerusalemme o a Roma. Per tutti gli altri è una bella passeggiata, poco impegnativa, magari in compagnia del proprio innamorato (chissà quanti saranno passati di là).
La visita al Santuario delle sette chiesette di Monselice potrebbe avere anche un retroscena romantico.
Uno dei corpi custoditi nella chiesa di S. Giorgio appartiene a un certo S. Valentino. Molto probabilmente un nome di fantasia dato ad uno dei tanti martiri del tempo. Piace pensare però che sia proprio del patrono degli innamorati il corpo conservato a Monselice. Ammesso che sia veramente lui, la vera “missione” del Santo non era quella di proteggere gli innamorati bensì gli epilettici (provate a chiedere al custode!).
Ragione per cui ogni 14 febbraio c’è il seguitissimo rito della benedizione e consegna delle chiavette d’oro che per antica tradizione proteggerebbero i bambini da questa malattia.
Il Santuario delle sette chiesette è aperto tutti i giorni dalle 9 a 12 e dalle 14 alle 17 (dalle 15 alle 18 con l’ora legale).
Un consiglio.
Se non siete pratici della zona meglio impostare come destinazione Via Roma o Piazza Mazzini, altrimenti correte il rischio che il navigatore vi porti a parcheggiare in zona a traffico limitato all’ombra della Porta Romana. Già provato per voi!
Interessante nn ne conoscevo l’esistenza!Grazie!
Poi mi piace proprio il carattere del blog!
Grazie Anna, gentilissima!
Se passi per Monselice devi farci un salto e poi dimmi se ti è piaciuto 😀
Grazie mille come sempre ci offrì posti veramente squisiti grazie
Grazie a te per aver letto il post!
Tutto veramente carino, descrizione e foto. E’ veramente bello il posto. Grazie anche dei consigli
Grazie a te Josephine ☺
Grazie mille per l’articolo
Grazie a voi per averlo letto, è sempre una grande soddisfazione 🙂