Quando ho sentito parlare di escape room due sono le cose che mi sono passate per la testa.
La prima è stata “la curiosità è tanta, la voglio provare”.
La seconda “ma se non risolvo tutti gli enigmi… verrò risucchiata in non so quale dimensione come nei peggiori film dell’orrore?”
Ecco, se state leggendo significa che questa mia paura non si è realizzata.
Ma cos’è una escape room?
Come si intuisce è una stanza dalla quale per uscire prima del tempo a disposizione (60 minuti) è necessario risolvere enigmi, aprire lucchetti, spremersi le meningi ed andare oltre le apparenze.
L’occasione di provare la Mistery Mansion di Iscampa è stata data da Lisa che ha riunito per l’occasione un gruppo di blogger (forse con l’intento di darli in pasto al gatto Agenore)
Ecco come è stata l’esperienza
Davide, l’ideatore, ci accoglie comunicandoci che la danarosa zia Agata ci ha appena lasciato ed ha nascosto la sua immensa eredita nella stanza. Per portarci a casa il lascito è nostro compito trovarlo ed uscire dalla stanza in 60 minuti.
Oltre ad alcune regole da rispettare e indicazioni sui vari tipi di lucchetti non dice nulla. Ci scaraventa dentro.
Partiamo come un razzo e ci sparpagliamo nella stanza, ognuno si butta su una cosa diversa. Pochi minuti e si risolve il primo enigma ma nonostante il gioco di squadra, l’essere entrati nella logica di ‘sta zia Agata…eh no, niente eredità!
Se non ci apriva Davide eravamo ancora là come dei piccoli Sherlock Holmes alla ricerca di indizi.
Ecco qui il gruppo di blogger:
Laura – My Corner of Italy, Valentina – Scatto per Scatto, Simone Sartori – Cattura Attimi, io, Cristina – Crinviaggio e Matteo (il mago delle serrature)
Che dire? A me è piaciuta molto l’esperienza!
Prima di entrare vengono spiegate le regole e il tutto avviene nella più completa sicurezza!
La consiglio a gruppi di amici, famiglie (sentite Davide per avere indicazioni sull’età minima) e, perché no, a colleghi di lavoro. Non è un gioco in cui si deve usare la forza, è adatto a tutti. Se le cose sembrano impossibili e assale lo sconforto il titolare è pronto a venirvi incontro con ben due aiuti.
Nonostante l’illusione di aver capito la soluzione, che si infrange rovinosamente contro una serratura che non si apre, e i rompicapo quasi impossibili…l’ho trovato un modo alternativo e divertente per trascorrere un’ora in compagnia.
Proprio in questi giorni è stata aperta la seconda stanza: il Galeone Pirata. Noi l’abbiamo vista in esclusiva e…non vedo l’ora di provarla!
Ps: ahimè dovrete fare a meno del vostro amato smatphone ma, tranquilli, non ne sentirete minimamente la mancanza.