L’appuntamento fisso della prima domenica di settembre ha come protagonisti la storia, lo sport e la venezianità.
Cos’è (la Regata Storica spiegata ai non veneziani)
Chi assiste può pensare di vedere semplicemente l’ennesima rivisitazione storica con gare di voga. Voga alla veneta, in piedi.
Per i veneziani non è così. E’ una tradizione unica, come unica è la città di Venezia. Mentre il Carnevale ormai è uno spettacolo solo per i forestieri, la Regata Storica è un evento preparato e atteso un anno intero dai suoi abitanti.
Lo si può vedere dagli addobbi colorati presenti sul Canal Grande, dalla gente in attesa sui pontili o sulle barche, dai vestiti d’epoca che fanno capolino dai balconi dei palazzi. E’ l’occasione per mostrarsi e farsi fotografare durante il corteo storico. E’ sfidarsi in una gara possibile solo a Venezia per poi discuterne animatamente per mesi.
Qual è la sua origine
Da sempre usare le barche è il modo più naturale che i veneziani hanno per spostarsi da una parte all’altra della città. Lo si vede anche adesso. Uomini, donne, grandi e piccoli vogano con naturalezza come se stessero facendo una cicloscampagnata.
Fin dal 1200 le gare di voga erano incentivate sia per il valore salutistico sia per avere sempre uomini allenati in caso fosse necessario andare in battaglia. La manifestazione, così come la conosciamo adesso, ha origini più moderne. Il corteo storico è stato introdotto solo dopo il secondo dopoguerra. La sfilata di barche, con i sontuosi vestiti storici, è un omaggio all’arrivo di Caterina Cornaro di Cipro a Venezia nel 1489, dopo aver abdicato.
Come si svolge
La Regata Storica si apre con la sfilata del corteo dove scorrono sull’acqua le imbarcazioni che portano il Doge e la Regina di Cipro. A seguire le società remiere della zona, ognuna con i propri colori. A queste si uniscono anche barche che provengono da fuori città. Arrivano dalla vicina Padova, da Caorle, dalla riviera del Brenta. Alcune da molto più lontano. Io ne ho vista una proveniente sicuramente dall’altro emisfero (dai tratti somatici forse dalla Polinesia).
,Il corteo non è mai una cosa noiosa che si ripete identica ogni anno.
Mi è capitato di vedere l’equipaggio dei Vigili del Fuoco che a poppa aveva un suonatore di cornamusa. E che dire dei vogatori con vestiti cinesi? Devo chiedere agli amici veneziani se c’è una ragione particolare.
Poi, ecco, inizia la tanto attesa gara.
La gara e le imbarcazioni
Aprono i ragazzini con una gara non competitiva, alcuni sono ancora dei bambini di soli 9 anni. Il percorso è breve ma, nonostante l’età, seguirli è uno spasso. Agguerriti, appassionati, dei piccoli stratega. Un occhio sulla propria barca e la corrente da assecondare e con l’altro non perdono di vista l’avversario. Stremati arrivano al traguardo ed è una festa per tutti, primi e ultimi. Bello anche osservare i grandi che dalle rive fanno il tifo come se fossero ai bordi di un campo da calcio incoraggiando e sostenendo i piccoli regatanti.
Si susseguono poi i giovanissimi su pupparini, le caorline a 6 remi, le mascarete condotte dalle donne e infine, la sfida più attesa, quella dei gondolini. Gare diverse ma in ognuna è palpabile la tensione e lo sforzo. I piedi saldi per non perdere il contatto con la barca. I muscoli delle braccia tesi per la grande fatica e le mani che non si staccano per nessuna ragione dal remo.
Tra una gara e l’altra è bello osservare quello che succede sulle barche degli spettatori.
La Regata Storica è una festa dei veneziani per i veneziani. Inizia giorni prima con il disnar e ha il suo culmine la domenica.
Una gran festa per tutti dove, tra un bicchiere di vino e dei pasticcini, si fa il tifo e ci si gode lo spettacolo. E iniziano già le discussioni su chi ha vinto e chi avrebbe dovuto vincere. Litigheranno, questo è sicuro, e tutte queste chiacchiere li porterà fino alla regata storica dell’anno prossimo.