48 ore a Valencia (con un ragazzino di 11 anni)

Una promessa è una promessa.
Da tempo ho deciso di non regalare delle cose a mio nipote ma di regalargli il mio tempo e, se possibile, di portarlo in giro per il mondo. Lui ha capito e due anni fa mi chiede di portarlo da qualche parte quando avrà finito le elementari. Avendo visto un servizio su Valencia decido che l’avrei portato là.
Arrivati all’aeroporto di Valencia ho deciso di fare la Valencia Tourist Card per 48 ore che si è rivelata un’ottima scelta (trasporti inclusi, entrate gratis ad attrazioni e molto molto altro) e facendo subito i biglietti per l’Oceanogràfic e il Museo de las Ciencias, i nostri veri obiettivi della vacanza, abbiamo avuto un bello sconto.
La metro è comodissima e in circa 20 minuti raggiungiamo il nostro hotel nei pressi dell’Estacion del Norte. Giusto il tempo di depositare i bagagli e via per un tour a piedi per la ciutad vella!
Capisco subito che dovrò affrontare 2 problemi: il primo che portare in giro un undicenne significa trovare sempre stimoli nuovi (attrazioni di suo interesse magari dove sia presente la tecnologia) e che un bambino si aspetta da te che tu sappia già tutto anche di un posto mai visto prima d’ora!
Iniziamo la nostra passeggiata con il palazzo dell’Ajuntamiento, palazzo meraviglioso, aperto al pubblico, con una terrazza dalla quale puoi ammirare l’omonima piazza per poi proseguire con il Marcat Vello che un po’ ricorda la Boucheria di Barcellona (se vuoi vederlo al massimo della sua espressione devi andarci il mattino o ancor meglio all’ora di pranzo). Passiamo poi alla visita della Cattedrale e vedo che si illumina quando gli consegnano l’audioguida.
Nella Cattedrale si conserva il Santo Calice che, secondo la tradizione, utilizzò Gesù Cristo nell’ultima Cena.cattedralePassando sul vecchio letto del fiume Turia raggiungiamo le prossime tappe: las Torres de Serranos e las Torres de Quart. Entrambe le costruzioni sono ben tenute (con entrata gratuita grazie alla Valencia Tourist Card) e mio nipote è l’entusiasmo fatta persona, scale a chiocciola, nicchie ed un bel panorama della città.torre
Il primo giorno finisce praticamente qui, con l’alzataccia per prendere il volo (con Ryanair quello che risparmi lo perdi in ore di sonno), non si può pretendere di più.
Il secondo giorno ci aspettano l’Oceanogràfic e il Museo de las Ciencias, prendiamo la metropolitana fino ad Almeda e via con una bella camminata di 20 minuti. Per velocizzare i tempi si possono sempre noleggiare delle bici e la pista ciclabile è ben tutelata in quanto non ci sono macchine, al massimo dei ragazzi in skate. Piccola avvertenza: usciti dalla metropolitana, sulla destra, c’è una costruzione di corde che attrarrà come una calamita i vostri piccoli, tenetene conto per calcolare i tempi.
città%20scienza
museo della scienza
Ecco finalmente arrivati all’Oceanogràfic e il Museo de las Ciencias, non hanno bisogno di descrizioni, solo di scarpe molto comode soprattutto al museo dove i vostri figli salteranno da un esperimento all’altro come palline di un flipper! Ok, fatto, ora bisogna tornare alla metropolitana… e quale miglior stimolo per raggiungerla velocemente senza fare interminabili tappe? Vi ricordate il gioco con le corde? Beh è bastata la promessa di farci una tappa per dimenticare la stanchezza (la sua naturalmente). Le cose da fare e da vedere a Valencia sono molte e 48 ore sono veramente poche. Bilancio dell’esperienza? Sicuramente positivo! Chissà se sono riuscita a convincerlo ad applicarsi un pochino di più allo studio delle lingue…

torre e andrea


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2 thoughts on “48 ore a Valencia (con un ragazzino di 11 anni)

  1. Ahhh Valencia, spero abbiate assaggiato un bicchiere di Orchata……io al Mercat Central ho comprato le noccioline per rifarla a casa.
    Il parco del Turia che meravigliaaa.
    Io sono andata facendo un abbonamento di 3 giorni al Bike Sharing anche quella è un’esperienza da fare, soprattutto cercare gli stalli!
    Che bello rileggere di Valencia.
    Grazie

    1. Grazie a te per aver letto il post e aver lasciato un commento! 😀
      Purtroppo non abbiamo provato l’orchata, mio nipote l’ha guardata con molto sospetto.. Spero di tornarci con un po’ di tempo in più. L’idea del bike sharing piace un sacco, grazie dei suggerimenti.

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